a fianco. La nascita di
questa piazza si può in un certo senso far risalire a Azzone
Visconti, il quale, allo scopo di creare uno spazio utile alle
attività mercantili da affiancare alle nutrita serie di botteghe che
circondavano Santa Tecla, fece creare piazza dell'Arengo tra le
basiliche di S. Maria Maggiore e Santa Tecla. Per creare lo spazio
necessario alla piazza fece demolire, intorno al 1330, le taverne
che si trovavano accanto alla cattedrale. I lavori per la
realizzazione della piazza subirono un notevole rallentamento alla
morte di Azzone.E' piacevole passeggiare o sostare in questa piazza
che è sempre piena di gente in qualsiasi periodo dell'anno e a
qualsiasi orario del giorno
Una volta quì in duomo è di prassi fare quattro passi per arrivare
al castello sforzesco. Il Castello Sforzesco è uno dei principali
simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da
Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una
precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum
Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha
subito notevoli trasformazioni. Fra il Cinquecento e il Seicento era
una delle principali cittadelle militari d'Europa; restaurato in
stile storicista da Luca Beltrami tra il 1891 e il 1905, ora è sede
di importanti istituzioni culturali e meta turistica. La
costruzione di una
fortificazione con funzioni prettamente difensive fu avviata nella
seconda metà del Trecento dalla dinastia viscontea, che deteneva la
signoria di Milano da quasi un secolo, da quando nel 1277
l'arcivescovo Ottone Visconti aveva sconfitto nella battaglia di
Desio e cacciato da Milano il precedente Signore, Francesco Mucillo.
Nel 1354 l'arcivescovo Giovanni Visconti, morendo, lasciò in eredità
il ducato ai tre nipoti Matteo II, Galeazzo II e Bernabò. Tra il
1360 e il 1370 Galeazzo Visconti fece costruire, a cavallo delle
mura della
città, in corrispondenza
della Porta Giovia (o Zobia) una fortificazione detta, appunto,
Castello di Porta Giovia[1], dal nome dell'antico ingresso della
cinta delle mura romane dedicato a Giove. Foto di rito e visita alla
mostra stanziale del castello, poi si va alla metro per rientrare a
Sesto San Giovanni dove abbiamo lasciato parcheggiata la macchine e
da lì si riprende la strada per Monza. L'indomani, alle 10, si
riparte per Trento, dove arriveremo per le 14,30, in tempo per
vedere le partite su SKY.